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L'Isola di Tropea

Isola di Tropea Oggi (foto M. Macrì)

La chiesa dell’Isola di Tropea, si presenta, oggi al visitatore, come uno dei simboli indiscussi della città che, dall’alto della sua posizione, l’ammira ormai da secoli. Circondata dal mare e collegata tramite un arenile alla terraferma, questo scoglio d’arenaria, un tempo isola, accoglie alla sua sommità una piccola chiesa di origine basiliana, circondata da un giardino mediterraneo un tempo adibito ad orto. Nonostante l’importanza e il legame secolare con la città, la chiesa cade tutt’oggi sotto la giurisdizione dell’abbazia di Montecassino. La proprietà viene ricordata da un’incisione presente sulla porta della chiesa abbaziale che, nell’elenco dei possedimenti, riporta “s.maria de Tropea cum omnibus pertinenntiis suis” con data 1066.

l’Isola di Tropea da “Voyage pittoresque" di G. C. Richard (1778)

Fu opera dei re normanni, il passaggio che portò i monaci benedettini ad insediarsi su questo luogo, rientrando in un piano più ampio che voleva la latinizzazione del culto nel sud Italia, fino a prima dominato dal rito greco dei monaci provenienti dall’oriente: monaci eremiti che scelsero questo scoglio per la sua posizione isolata e amena.

Nel tempo l’isola divenne luogo di culto mariano e meta di pellegrinaggio, molti ammalati giungevano a piedi qui in cerca di guarigione, stendendosi su di un masso (posto a mezza costa della scoglio) per invocare la grazia che spesso, secondo tradizione, veniva concessa.

A memoria di ciò, oggi, a metà della scalinata, lì dove fino all’ottocento s’impostava il ponte di pietra che ad archi la collegava alla terraferma, c’è un’edicola riportante sotto un’iscrizione “ locus ubi steterunt pedes eius”, che vuole ricordare il luogo miracoloso.

All’interno, sull’altare maggiore, viene oggi custodito il gruppo ligneo della Sacra Famiglia che, ogni 15 di Agosto, viene portato in processione su di una barca di pescatori, creando una delle più suggestive processioni del sud Italia.

 

edicola votiva che ricorda il luogo miracoloso. (foto M. Macrì)

cartolina che ricorda i poteri miracolosi attribuiti all’effige.

L'Esterno.

La facciata, restaurata recentemente, è frutto di un quasi totale rifacimento resosi necessario per i forti danni subiti dal terremoto del 1905.

Oggi si presenta dai motivi lineari con fasce cromatiche orizzontali e fasce formali verticali che vanno a scandire due livelli principali: un livello inferiore costituito da un portico a 5 fornici con arco a tutto sesto, due dei quali, i laterali, tamponati successivamente per ricavare degli spazi accessori; un livello superiore con in asse monofore anch’esse con arco a tutto sesto, concluso da una trabeazione termitante con una serie di pinnacoli (piramidi terminanti con sfere). Questi motivi formali donano alla chiesa un carattere più da edificio di difesa che religioso.

L’asse centrale, avanzato rispetto la linea di facciata, termina con una cella campanaria a vela coronata da un timpano triangolare anch’esso con pinnacoli piramidali.

Il portico precede l’ingresso principale della chiesa riportando sul soffitto dei dipinti che mostrano le varie fasi costruttive che la chiesa subì nel corso del tempo a causa dei vari eventi catastrofici.

Facciata all,o stato attuale della Chiesa dopo i recenti restauri (foto M. Macrì)

L’Interno.

L’interno, allo stato attuale, si presenta a pianta basilicale con una navata centrale (direzione est-ovest) scandita da due file di arcate a tutto sesto su pilastri e inquadrati da paraste che sorreggono la trabeazione su cui s’imposta la copertura a volte a botte. La navata termina con un abside rettangolare (coro) con l’altare maggiore che ospita la Sacra Famiglia (opera del Settecento) e in direzione opposta il coro ligneo con un piccolo organo.

Stato della chiesa prima del terremoto del 1905 rappresentato sul soffitto del portico d’ingresso. (foto M. Macrì)

Le varie fasi costruttive sono ben visibili in quello che oggi rappresenta una navatella laterale, riportante ancora i segni del gusto del tempo, così come il costolone, segno di una crociera nata dall’ampliamento avuto in età gotica e così come i diversi materiali usati in quello che resta dell’originario edificio quadrangolare circondato da peribolo, dove oggi sono murate due lapidi, aventi in passato diversa collocazione.

 

 

 

(Testo e descrizioni di M.Macrì)

Interno della chiesa che testimonia le diverse fasi costruttive che la chiesa ha subito nel corso dei secoli. (foto M.Macrì)

Volta costolonata che testimonia la fase costruttiva in periodo gotico (foto M.Macrì)

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